CONTROCULTURA.INFO è il sito che..
..chiama a raccolta tutti coloro che si riconoscono nelle vicende libertarie che hanno caratterizzato il secondo dopoguerra, soprattutto tra il 1965 e il 1985. I giovani ribelli di un’intera generazione: Beats, Beatniks, Hippies, Capelloni, Squatters, Femministe, Situazionisti, Freaks, Anarchici e trasgressori di ogni genere erano tutti accomunati da un unico tentativo d’amore ossia trasformare in felicità la propria vita contestando un sistema insopportabilmente ingiusto, autoritario, violento basato su soldi, consumo, potere e guerre. Come quello che viviamo oggi. Un tentativo che non è fallito o andato disperso ma che è stato violentemente represso, denigrato, seppellito e infine trasformato nel suo contrario dai nemici della libertà.Un’ intera generazione in movimento ha sperimentato in quegli anni modi diversi di vivere, di autogestirsi, di analizzare la realtà dominante, di creare contropotere e controcultura.
Spirito creativo, spirito critico, spirito di lotta, di fratellanza e solidarietà si sono manifestati nelle mille iniziative autogestite e nelle mille pubblicazioni di controinformazione e di stampa alternativa. Ignazio Maria Gallino assieme ad altri sperimentatori fin dal ’65 aveva intuito la particolare trasformazione sociale in atto, che non era solo musicale o estetica, e dopo un lungo lavoro culturale preparatorio e di raccolta dati sulla nuova cultura emergente fonderà nel 1970 SIMA, il centro di informazione e di assistenza legale per le repressioni poliziesche contro i contestatori globali, per i fogli di via contro i capelloni, per gli obiettori antimilitaristi incarcerati. Data la quantità e la ricchezza creativa della stampa alternativa italiana di quel momento storico poco dopo viene fondata la IAP, International Alternative Press associata all’ UPS, come archivio generale e centro stampa sovversivo ed è da questo repertorio che si è potuto pubblicare il libro di più di 900 pagine formato 30/30:“1965-1985 venti anni di controcultura” con il sottotitolo ‘Frammenti storici dell’underground italiana’Abbiamo vissuto la nostra storia e la vogliamo raccontare noi. Dopo i beats sono arrivati finti letterati e artisti egocentrici, dopo gli hippies sono nati gli yuppies affaristi che in continua trasformazione si trascinano fino al giorno d’oggi, dopo i capelloni si è imposta la moda dei ragazzi griffati, le pseudonnemancipate e ‘rifatte’ si presentano adesso come opinion leader sguaiate dei format televisivi, al posto dei situazionisti vi è ora un flusso continuo di opportunisti sociali che giustificano l’ingiustificabile, i freaks di oggi dissimulano la fantasia della loro resistenza underground mentre abili persuasori occulti trasformisti sfacciatamente fanno da creativi cani da guardia del sistema… gli anarchici al margine della storia attendono che il bel sogno d’amore non sia più una utopia. Ma i refrattari al sistema oppressivo continuano a esistere e lottano ancora per condividere la vera vita mentre li vediamo oggi ovunque sopraffatti da nuove comunicazioni manipolate che costantemente vendono menzogne, producono fake news, confusione e passività, stravolgendo valori, interrando speranze ed entusiasmi, tradendo impunemente il messaggio della libertà, della lotta, dell’amore e soprattutto della spontanea semplicità e innocenza necessarie per cambiare se stessi e il mondo presente. La sola via per raggiungere felicità, magia e illuminazione. Il vegetarianesimo buddhista, cristiano, anarchico e gandhiano è diventato la moda vegana, le droghe che ‘allargano l’area della coscienza’ sono diventate le droghe che spappolano il cervello,il libero amore è diventato lo sfruttamento sessuale dilagante. La libertà e l’amore sono ora diventati licenziosità.I nuovi tecnocrati finti liberi con spirito disinvolto impunemente vendono così la loro merce artificiale e sfruttano i lavoratori e i nuovi schiavi che diventano solo il paradigma olografico di una società robotica e informatica dove chi non detiene potere non è considerato un essere umano. I diritti fondamentali all’autocoscienza non sono neanche più presi in considerazione.
Riappropriamoci della cultura dell’amore, della lotta e della libertà.